{"id":7441,"date":"2019-07-29T09:57:20","date_gmt":"2019-07-29T07:57:20","guid":{"rendered":"https:\/\/www.fluida.io\/?p=7441"},"modified":"2021-11-12T10:06:31","modified_gmt":"2021-11-12T09:06:31","slug":"obbligo-registrazione-orario-di-lavoro-la-sentenza-della-corte-di-giustizia-europea-e-i-cambiamenti-previsti-in-italia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.fluida.io\/blog\/obbligo-registrazione-orario-di-lavoro-la-sentenza-della-corte-di-giustizia-europea-e-i-cambiamenti-previsti-in-italia\/","title":{"rendered":"Obbligo registrazione orario di lavoro: la sentenza della Corte di Giustizia Europea e i cambiamenti previsti in Italia"},"content":{"rendered":"

Notizie importanti arrivano dalla Corte di Giustizia Europea (CGUE)<\/strong>, tramite\u00a0una sentenza che rende necessaria l\u2019adozione di sistemi di rilevazione degli orari di lavoro e di riposo dei dipendenti<\/strong>.<\/p>\n

La decisione del 14 maggio 2019 sembra esprimersi in favore dei diritti dei lavoratori e ha un duplice obiettivo: prima<\/strong> di tutto la\u00a0tutela<\/strong>\u00a0del lavoratore<\/strong> stesso che, in mancanza di strumenti di misurazione oggettivi e precisi, in grado di calcolare le ore lavorative ordinarie e soprattutto quelle straordinarie, non sarebbe in grado di far valere i propri diritti.
\nLe conseguenze appaiono ovvie, il dipendente potrebbe non vedersi riconosciuti i consueti tempi di riposo o il giusto compenso per le sue prestazioni, dando adito ad episodi di sfruttamento. Inoltre, questa svolta porta\u00a0vantaggi<\/strong>\u00a0anche al datore di lavoro che spesso si ritrova a non sapere effettivamente quante ore abbia lavorato una sua risorsa.<\/p>\n

Il secondo obiettivo<\/strong> invece, \u00e8 dato dal panorama degli strumenti adibiti a questo scopo nelle aziende, che risulta\u00a0profondamente inadeguato<\/strong>.
\nMolte, infatti, utilizzano ancora sistemi di rendicontazione che prevedono un inserimento manuale dei dati, altre addirittura\u00a0non dispongono di alcun metodo di rilevazione presenze<\/strong>.
\nL\u2019intervento della Corte Europea andrebbe quindi a spronare le imprese ancora restie al cambiamento dato dalla rivoluzione digitale, che toccherebbe finalmente anche questo ambito, troppo spesso legato a fogli di carta e soggetto all\u2019 errore umano.<\/p>\n

Il caso CCOO-Deutsche Bank<\/h2>\n

Facciamo un passo indietro. Cosa ha scatenato questo cambiamento?
\nIn Spagna l\u2019obbligo di rilevazione degli orari di lavoro \u00e8 gi\u00e0 legge dal 12 maggio 2019 (dopo qualche mese dato alle aziende per adeguarsi), quando il sindacato spagnolo Federaci\u00f3n de Servicios de Comisiones Obreras (CCOO), ha richiesto di inserire l\u2019obbligo di rilevazione dell\u2019orario di lavoro anche alla Deutsche Bank SAE.
\nEd ecco il nocciolo della vicenda: dal canto suo invece, la banca tedesca sostiene che dalla giurisprudenza del\u00a0Tribunal Supremo<\/strong>\u00a0(in altre parole la Corte Suprema in Spagna), si evince che il diritto spagnolo, di fatto, non ne prevede l\u2019obbligo di applicazione generale e pertanto, basterebbe tenere un semplice registro delle ore lavorative svolte.
\nSecondo il sindacato, invece, un sistema di rilevazione degli orari di lavoro permetterebbe non solo di verificare gli orari di lavoro svolti dal personale ma anche di\u00a0trasmetterne i dati relativi ai rappresentanti sindacali<\/strong>.
\nSistemi che sarebbero\u00a0previsti<\/strong>\u00a0sia dalla\u00a0normativa nazionale<\/strong>\u00a0che dalla\u00a0Carta dei diritti fondamentali<\/strong>\u00a0dell\u2019Unione Europea.<\/p>\n

La Corte Spagnola ha quindi coinvolto la Corte di Giustizia Europea, chiedendo di far luce sulla conformit\u00e0 del diritto UE di una simile interpretazione della legge spagnola e riportando, tra le altre cose, un dato allarmante: in Spagna il\u00a053,7%<\/strong>\u00a0delle ore di lavoro straordinarie effettuate non viene registrato!<\/p>\n

Cambiamenti in vista<\/h2>\n

La richiesta\u00a0trova accoglimento<\/strong>\u00a0nella sentenza del 14 maggio, una decisione che ha avuto un immediato riscontro in Spagna, dove \u00e8 gi\u00e0 in vigore.
\nA questo punto, gli altri stati membri non potranno certo sottrarsi a questa normativa,\u00a0destinata a diventare legge anche in Italia<\/strong>, che impone ai datori di lavoro l\u2019implementazione di un sistema \u201coggettivo<\/strong>,\u00a0affidabile<\/strong>\u00a0e\u00a0accessibile<\/strong>\u00a0che consenta la misurazione della durata dell\u2019orario di lavoro giornaliero svolto da ciascun lavoratore\u201d.
\nFortunatamente, ad oggi esistono soluzioni di facile utilizzo e con costi ridotti che permettono non solo la rilevazione presenze in sede<\/a> e da remoto ma anche l\u2019approvazione di ferie, permessi, malattie, nonch\u00e9 l\u2019esportazione dati verso i software di elaborazione paghe.<\/p>\n

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