Al giorno d’oggi, le etichette per indicare modalità alternative al lavoro d’ufficio, sono molteplici.
In questo vedrai le principali etichette usate nel mondo del lavoro odierno: telelavoro, smartworking, e lavoro da remoto, individuando caratteristiche e punti in comune.
Modalità di lavoro innovative
Le modalità di lavoro alternative alla presenza sul luogo di lavoro tradizionale, come il telelavoro, lo smartworking, il lavoro da remoto, riguardano sia le pubbliche amministrazioni che le aziende private.
Spesso si fa una gran confusione per riconoscerne caratteristiche e differenze: è giunto il momento di fare chiarezza.
- Il telelavoro: cos’è e cosa si intende
Il telelavoro è una modalità lavorativa che risale agli Stati Uniti, e nasce nel 1973. In Italia, è stato regolamentato dalla legge 191 del 16/06/1998, per le pubbliche amministrazioni; mentre con l’accordo interconfederale del 2004, la regolamentazione è stata estesa anche al settore privato.
Il telelavoro, per definizione, consente di traslare al di fuori del contesto aziendale, ogni attività che potrebbe essere regolarmente svolta all’interno di esso.
Come si caratterizza? Il telelavoro presenta lo stesso carico di lavoro, gli stessi orari di inizio e fine giornata, della modalità in presenza. Questi aspetti restano invariati tra un dipendente che lavora da casa, e un dipendente che svolge la professione in ufficio, o in azienda.
Per essere definito tale, il dipendente che mette in pratica tale modalità, deve avere una postazione fissa e stabile, che dev’essere precisamente scelta e comunicata.
- Lo smartworking: cos’è e come funziona
Lo smartworking rappresenta un’evoluzione concettuale del telelavoro.
In Italia, la normativa per la regolamentazione dello smartworking, viene presentata nel 2017 con la legge n. 81, chiamata “Legge sul Lavoro Agile”. Lavoro agile è infatti il termine scelto per tradurre in maniera funzionale il termine inglese “smart”.
“Smart” significa letteralmente “sveglio”, ma anche intelligente, svelto, e adattabile. Tale modalità di lavoro è infatti caratterizzata da un’estrema flessibilità. A differenza del telelavoro, lo smartworking consente di poter lavorare in qualsiasi luogo scelto dal lavoratore, senza vincoli di orari.
Lo smartworking riguarda la possibilità di svolgere i propri compiti, virtualmente, anche all’interno dell’azienda stessa. Usufruendo, ad esempio, degli ambienti pensati per il co-working, o degli spazi pensati per le riunioni improvvise.
- Lavoro da remoto: di cosa si tratta
Il “remote-working”, anche conosciuto come “home-working”, è quello che in italiano assume il nome di “lavoro da remoto” o “lavoro da casa”.
Tale modalità lavorativa si caratterizza per la scelta di dislocare la propria attività professionale esattamente nella propria abitazione. I dipendenti che lavorano da remoto sono tenuti a rispettare gli orari stabiliti dall’azienda, o dalla pubblica amministrazione.
Questa modalità, è sottoposta ad una precisa limitazione, descritta dall’art.2, legge 877/73. Tale legge afferma, che se l’attività comporta l’utilizzo di sostanze nocive, o materiali pericolosi e tossici per la salute, il lavoro non può essere in alcun modo eseguito da casa, ma deve avvenire in luoghi protetti.
Smartworking, telelavoro, lavoro da remoto: punti in comune
Le 3 modalità innovative, sono sempre più utilizzate nel panorama lavorativo del nostro paese.
Ciò è determinato dai loro numerosi vantaggi, che riguardano sia i datori che i dipendenti. Ai primi, infatti, permettono di risparmiare cifre legate ai consumi elettrici delle postazioni informatiche, della climatizzazione, e dell’illuminazione degli spazi di lavoro. Ai secondi, invece, offrono la possibilità di gestire autonomamente il proprio equilibrio vita privata-lavoro, e di evitare costi e stress legati al pendolarismo. Così facendo, si riduce anche il rilascio di CO2 e polveri sottili, contribuendo ad invertire la rotta della crisi ambientale.
Inoltre, il telelavoro, lo smartworking, e il lavoro da remoto sono accomunati dall’utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento delle attività, consentendo collaborazione e comunicazione. Nei tre casi è necessario l’utilizzo di una connessione Internet veloce ed efficiente.
Infine, per organizzare al meglio le modalità lavorative a distanza, è consigliabile avvalersi di strumenti innovativi, come un software HR mobile, che facilita la gestione del lavoro e le connessioni.
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